Diario

Il sorriso della Gioconda

Dopo anni di pandemia torniamo a respirare.
Nel senso che, al momento in cui scrivo questo articolo, ci è permesso girare senza museruola anche nei locali.

Ma tornerà mai tutto come prima?
I lockdown forzati, la coercizione vaccinale, il timore di abbracciare il prossimo e, in molti casi, la perdita del lavoro e della propria indipendenza, sono esperienze che segnano, soprattutto quando protratte nel tempo così a lungo.

Io personalmente fatico ad uscire senza mascherina, perché ormai mi sono abituata a non dovermi preoccupare dei baffetti.
A dirla tutta fatico anche ad uscire di casa: le folle mi spaventavano prima, figuriamoci ora che mi sono abituata alla solitudine di casa mia.

E poi c’è il lato economico: esco di casa con 2 euro con l’idea di prendermi un gelato, scopro che al massimo posso prendermi una bottiglietta d’acqua e vedo il mio braccio accorciarsi di qualche centimetro e le gambe riportarmi a casa.

Credo di essermi persa nella “nuova normalità” e sento che mi manca l’aria, anche senza la mascherina.

E così, volendo riprendere in mano le redini della mia vita, decido di rimettere mano al mio abbandonato blog, ma la verità è che non ho molto da dire, se non come mi sento in questo momento.

Di solito mi esprimo con i miei disegni, più che altro per timidezza, per dire e non dire, lasciando agli altri l’interpretazione, senza mai dare a nessuno la certezza di cosa sento davvero.

Questa volta però voglio farlo con le parole, non le mie, ovvio, le parole di qualcun’altro:

I LITFIBA

(Sì, sono un’anziana rockettara, ognuno ha i suoi difetti)

Gioconda

“Mi sento sento freddo, paralizzato.
Praticamente incatenato.”
E tutto questo senza uno straccio di matrimonio in vista (come vorrebbe la canzone).

Che sensazione orrida!
Ci sono già passata in vita mia, per vari motivi e sfortune dietro l’angolo e, onestamente, speravo di non riviverlo mai più. Ho faticato così tanto in passato per ritrovare l’equilibrio, il mio centro.

E ora? Devo ricominciare? E se rimango così? Come una scema di guerra?

Il fatto è  che spero di tornare come prima. Il mondo può anche rimanere com’è, ma io voglio tornare quella che ero! Ecco, è questa la speranza a cui voglio aggrapparmi!
Ma, sempre citando il testo della canzone dei Litfiba: 

“Se la speranza è l’ultima a morire, chi visse sperando morì …”

Ok, non si può dire! 

Ora sapete cosa si cela dietro alla mia Gioconda pandemica, segnata visibilmente dalla pandemia, con il suo solito sorriso non più enigmatico, ma che chiaramente ci dice: c’è poco da ridere!

Alice

Creo parodie e comunico usando citazioni perché, in fondo, non voglio raccontare nulla di me.

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